Seleziona una pagina

La stagione primaverile avanza ed entriamo nella stagione migliore per la raccolta dei funghi. Dalla mia formazione come naturalista a tutto campo se penso alle competenze che le persone hanno sul mondo dei funghi mi viene spontaneo identificare due gruppi ben distinti. In uno mi immagino ricercatori in camice bianco destreggiarsi in laboratorio tra provette e vetrini contenenti muffe e mucillagini variopinte, nell’altro invece uomini di età più o meno avanzata passeggiare per i boschi autunnali con bastone e cestino. La conoscenza della biodiversità fungina (o meglio, micologica) risulta sicuramente più annebbiata rispetto a quella animale e vegetale. Radicati all’idea che il fungo sia quel corpo spugnoso che colora il bosco o profuma il nostro risotto, si è rimasti indietro rispetto alle tante straordinarie scoperte fatte negli ultimi decenni. Se mi osservassi adolescente gustare gli spaghetti ai funghi fatti da mia nonna o passeggiare con mio nonno per i boschi autunnali, mi saprei oggi aprire maggiormente gli occhi grazie ai temuti corsi di botanica sistematica svolti all’università.

Partiamo dal fatto che, nonostante ci sia stato un netto avanzamento nelle nostre conoscenze a riguardo, del regno dei funghi si sa solo una piccolissima parte. Ad oggi le specie catalogate sono infatti circa 700mila ma si stima ci siano almeno tre milioni di specie ancora da determinare! Ciò che si raccoglie nei boschi poi, non è l’organismo in toto e nemmeno la sua parte principale, ma solamente il suo corpo fruttifero, ovvero quella deputata la riproduzione. L’organismo si trova nel sottosuolo ed è costituito da una fitta rete di filamenti detti “ife”, spesso molto estese. È proprio un fungo l’organismo vivente più grande conosciuto: in Oregon un esemplare di Armillaria si estende per 965 ettari (1380 campi da calcio). Il corpo fruttifero di cui ci nutriamo è comunque assai resistente, e nonostante circa il 90% di esso sia costituito d’acqua, può sfondare crescendo anche sull’asfalto e sulla pietra. I funghi si trovano poi solo nei boschi? No affatto. Sono gli organismi più cosmopoliti in assoluto: vivono nel suolo, nell’aria, nell’acqua e all’interno di animali e piante. Le loro spore le respiriamo ogni giorno in ogni luogo del mondo, persino ai poli e ad oltre 30 Km d’altitudine! Quelle del fungo Cordyceps addirittura penetrano nei corpi degli insetti e ne prendono il controllo costringendoli, prima di diventare loro cibo, a spostarsi dove le condizioni per la loro crescita sono ottimali. Veramente incredibile! Alcune specie brillano al buio, altre crescono di 4-5 millimetri al minuto mentre altre ancora, come i funghi esca, vivono anche per 60-80 anni! Insomma, una miriade di record biologici in continuo aggiornamento.

  Erik Vayr