Giovedì 17 maggio, si è tenuto un fitto programma di interventi di autorità e insegnanti, in occasione della messa a dimora dell’albero dei Giusti e Giuste fra le nazioni.
Alle 10.30, presso l’Auditorium dell’I.I.S.S. Des Ambrois di Oulx, in via Martin Luther King 10, un congruo numero di studenti ha avuto il piacere di incontrare il dirigente scolastico Pietro Ai nardi, che ha introdotto la mattinata spiegando l’importanza del SIMBOLO.
‘Il simbolo è qualcosa che ci fa pensare a qualcos’altro, perché sia comprensibile, deve essere comunemente riconosciuto. Come la bandiera affissa ad un edificio, che indica un luogo istituzionale, la fiaccola degli Special Olympics portata dal vostro compagno, che simboleggiava tutti gli atleti, il simbolo ha valore se viene riconosciuto nel suo significato più ampio da più persone possibile. Oggi verrà piantato un albero che simbolicamente ricorderà i Giusti e le Giuste della terra“.
A prendersi cura dell’albero e del suo posizionamento nel giardino dell’Istituto è stato il Consorzio Forestale, che ha presenziato alla cerimonia, ma ha anche attivamente piantato il simbolo.
E’ intervenuto il Sindaco di Oulx Paolo De Marchis.
“Ogni incontro e ogni ricorrenza sono occasioni per imparare e riflettere. Mi piace sempre documentarmi prima di un intervento e in questa occasione ho riflettuto sul concetto di giusto, cercando anche sul vocabolario e l’enciclopedia la parola, e spesso si rimanda ad un criterio di imparzialità, ma spesso non ha contorni definiti, è necessario riflettere e porsi delle domande, finché ci si pone delle domande si rende vivo un pensiero, un concetto”.
Presente anche la sindaca di Condove Emanuela Sarti, in quanto il primo albero dei Giusti e delle Giuste (ogni anno ne verrà piantato uno nel giardino dell’istituto), è stato dedicato ad una partigiana condovese ancora in vita: Enrica Morbello Core.
All’età di 96 anni non smette di ricordare quanto accaduto quando era poco più di un’adolescente. Una guerra che ha toccato gli animi e le vite di tutti, ha portato giovani e meno giovani a domandarsi inevitabilmente da quale parte stare. E proprio da questo concetto è venuto alla luce il suo libro ‘Dalla parte giusta’. Ma Enrica ama anche la pittura e nonostante stia per accarezzare il secolo di vita, continua a utilizzare il pennello quale veicolo di emozioni e storia.
La sindaca Sarti: ‘Le montagne condovesi hanno vissuto nel periodo della Resistenza una storia travagliata. Siamo contenti che il riconoscimento della forza di Enrica Core sia avvenuto in vita’.
Condove ospita anche un interessante Museo della Resistenza, cimeli preziosi che sono stati da privati alla collettività
La sindaca ha fatto presente come l’I.I.S.S. Des Ambrois coinvolga i giovani in iniziative di alto valore etico. ‘Messaggi giusti da trasmettere ai giovani’.
Sono intervenuti anche il prof. Piero Gorza che ha fatto un excursus storico/sociale, facendo riferimento anche a conflitti ancora aperti nel mondo e al come la storia, purtroppo, non insegni spesso agli uomini a non ripetere gli stessi errori. Alla disumanizzazione degli ebrei, ma anche di altri gruppi etnici, religiosi, sociali che hanno subito una escalation di soprusi fino ad arrivare alla privazione della vita.
La prof.ssa Donatella Rocca si è occupata proprio della storia della nascita dell’idea da parte dell’I.I.S.S. Des Ambrois di partecipare al progetto della Celebrazione della Giornata dei Giusti (in merito ad alcune iniziative ad essa connesse segnaliamo il sito https://it.gariwo.net/).
La prof.ssa Barbara De Bernardi ha invece raccontato la storia di Enrica Morbello Core, proiettando una fotografia di quando aveva 23 anni, momento in cui ha iniziato la sua Resistenza. Il nome di battaglia di Enrica era Fasulin, fagiolino. Una giovane di ieri, che racconta però realtà e focolai ancora esistenti oggi in tutte le parti del mondo.
Enrica originaria di Casale Monferrato conosceva bene la comunità ebraica locale, che oggi a causa delle persecuzioni della Seconda Guerra Mondiale, si trova tristemente a contare solo una decina di persone.
Presente anche l’ANPI Alta Valle di Susa e quella di Condove, Caprie e Borgone.
Al termine della conferenza è stato piantato l’albero, ma anche affisso su un cippo una targhetta, realizzata da Marco Abbà, in cui sono state inserite le seguenti motivazioni:
Enrica Morbello Core (1922), partigiana ‘Fasulin’, già solidale con le donne ebree di Casale Monferrato, sua città natale, per amore del marito e della libertà, scelse di “stare dalla parte giusta”, diventando in Valle di Susa combattente nella 114 Brigata Garibaldi.