Oggi, 7 febbraio, è la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Si tratta di un’iniziativa italiana nata nel 2017 in collegamento con il Safer Internet Day internazionale, che cade a all’inizio di questo mese con data sempre variabile e che viene celebrato in più di 140 paesi del mondo.
Quello del bullismo è in effetti un tema molto discusso negli ultimi anni, anche in virtù di statistiche particolarmente allarmanti: i dati Istat a disposizione ci dicono che un ragazzo di 11-17 anni su due ha subito episodi di bullismo negli ultimi 12 mesi, e che un ragazzo o ragazza su cinque subisce prepotenze ricorrenti, più volte nel corso dello stesso mese.
Si subiscono episodi di bullismo soprattutto nei momenti di cambiamento, come quando si passa da una scuola all’altra, nei momenti di perdita oppure di salute mentale più fragile; ancora: nelle fasi della vita di cambiamento generalizzato, come l’adolescenza. In questo caso chi cambia non è solo il ragazzino o la ragazzina che subisce gli attacchi, ma anche il potenziale bullo e tutta la comunità degli amici e dei compagni, spesso anch’essi in metamorfosi.
Nella concreta speranza che, diffondendo sempre più consapevolezza e rispetto, presto non ci sia più bisogno di una giornata contro il bullismo.