L’istituto DES AMBROIS ha da sempre una tradizione teatrale, ed è proprio grazie a questa sensibilità e attenzione  che si è formata la compagnia teatrale permanente DesArtibus della quale fanno parte circa 30 allievi provenienti da diversi indirizzi e che liberamente scelgono di incontrarsi settimanalmente al di fuori dell’orario scolastico.

 

Il gruppo teatrale DesArtibus è nato, dopo alcuni anni di interruzione dopo l’attività di un gruppo precedente, nell’anno scolastico 2004-2005 per iniziativa degli studenti dell’indirizzo classico dell’istituto coordinati dall’insegnante di latino e greco. L’idea di trasformare un laboratorio interdisciplinare sul teatro antico in realizzazione concreta di uno spettacolo ha preso forma gradualmente, coinvolgendo a diverso titolo tutti gli studenti “classici” che, autonomamente, hanno curato la messinscena dell’ Amphitruo di Plauto. Con questo spettacolo, nel maggio 2005, il gruppo ha partecipato al Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani di Palazzolo Acreide (SR) e ha poi presentato con successo la commedia anche al Palazzo delle Feste di Bardonecchia iniziando una tradizione che dura ancora oggi.

 

Nell’anno scolastico successivo la compagnia ha cambiato fisionomia, mantenendo una larga rappresentanza di studenti del classico, ma allargando la partecipazione a tutti gli studenti dell’istituto e con il coordinamento anche di nuovi colleghi. Il nuovo gruppo composto da ragazzi degli allora tre indirizzi liceali e  Professionale turistico ha messo in scena nel giugno 2006 la commedia di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate”, esperienza seguita da due attori di una compagnia amatoriale.

 

Dal 2007 al  2010 la DesArtibus ha via via curato l’allestimento di diverse opere sotto la guida dell’attore e regista Angelo Di Vito:

“Le donne al Parlamento” di Aristofane nel 2007, con alcune parti corali recitate in greco antico e con l’inserimento di scene attualizzate sul tema della guerra; grande e appassionato inseguimento del miraggio della pace affidato dal poeta alle donne, come segno del cambiamento epocale e forse perché nessuno più delle madri desidera salvare la vita dei soldati.

La contemporaneità dei temi della commedia hanno suggerito riflessioni e suggestioni che ci hanno portato a creare un affresco corale segnato da incursioni che raccontano della pace come necessità suprema e come mezzo per immaginare un nuovo mondo possibile.

 

Nel 2008 si allestiscono due spettacoli:

in occasione della Giornata della Memoria “Voci – Impossibile parlare, vietato tacere” che, nato dallo studio del testo “Se questo è un uomo” di P.Levi e dell’esperienza di alcuni dei ragazzi con il Treno della Memoria, immerge il pubblico nella situazione della deportazione e gli chiede di reagire e farsi carico della testimonianza.

A giugno “Il signor De Molière – ipocriti e amanti, ingenui e furfanti”, adattamento dal “Tartufo” e da “Don Giovanni”. La sfida è quella di  costruire una messa in scena che si articola su due dimensioni  temporali: il passato rappresentato dallo stesso Molière che narra come si sono svolti i fatti e denuncia il perché ha scritto queste opere, e il presente, rappresentato dalla contemporaneizzazione delle due opere.

 

L’anno seguente l’attività si intensifica: in aprile 2009 si ripropone “Voci” presso alcune scuole della valle e si allestisce uno spettacolo di inaugurazione del nuovo edificio scolastico prendendo ispirazione dai diversi indirizzi di studi della scuola che rispondono ad un ideale manifesto degli studenti.

A giugno “Il fuoco prese fuoco” surreale collage di tre tra le opere  più rappresentative del drammaturgo Ionesco (La cantatrice calva, La lezione e Rinoceronti) per svelare con il paradosso cosa si nasconde  dietro le maschere e i ruoli che ognuno di noi interpreta nella quotidianità.

 

Il 2010 vede la nascita del gemellaggio con il gruppo teatrale del liceo “Pablo Neruda” di Saint-Martin-d’Hères, un rapporto fecondo che porterà i ragazzi a numerosi incontri umanamente e artisticamente arricchenti sui due lati della frontiera. La DesArtibus propone “La parola ai giurati”, pièce coinvolgente che fa riflettere sulla necessità che la colpevolezza sia stabilità solo al di là di ogni ragionevole dubbio. L’apporto personale dei ragazzi sottolinea anche il pericolo degli effetti mediatici sull’opinione pubblica.

 

Nel  2011 il gruppo decide di sperimentare nuove modalità di regia:

partecipa, con cinque altre scuole e con  la regia di Marco Alotto, al progetto Alcotra con lo spettacolo “Mutamenti condivisi” tratto dalle “Metamorfosi” di Ovidio. Ogni gruppo lavora alla propria metamorfosi e poi nello spazio scenico la condivide con gli altri in uno spettacolo-evento che coinvolge sulla scena più di 100 ragazzi italiani e francesi, giovani tra i 12 e i 18 anni. Il cambiamento, il mutar pelle e corpo è una delle caratteristiche pregnanti del periodo giovanile ed adolescenziale. Ogni gruppo diventa al contempo attore e spettatore, ogni ragazzo è al tempo stesso centro dello spazio scenico e coro danzatore, scenografia in movimento e in mutamento per gli altri.

Con la regia di tre insegnanti e l’apporto del del gruppo stesso che ne scrive il copione teatralizzando la raccolta di racconti “Dieci” nasce  “Se non fossimo quello che siamo (vite sospese con finale aperto)”, uno spaccato a volte comico a volte tragico o amaro ma sempre in qualche modo poetico di una Napoli multiforme e che ci provoca. Un estratto dello spettacolo viene portato.

 

L’a.s. 2011-2012 si apre con un laboratorio tenuto da Onda Teatro con realizzazione di “Terrore e miseria del terzo Reich” di B. Brecht portato anche alle scuole medie.

In seguito il gruppo, molto numeroso, si divide dando vita a due pièces:

“Così è se vi pare” di Pirandello

“Carnage”